(Einheit-produktionen) Sconvolgente mix sonoro proveniente dalla Baviera. I Firtan offrono un black metal che spazia attraverso vastissime lande desolate, verso concetti futuristici, transitando nel bel mezzo del symphonic, mantenendo un importante legame con il pagan e con ispirazioni folk. Ed il tutto stuprato da un vocalist sconvolto, devastato… poco curato, poco raffinato, ma capace di terrorizzare con un growl/scream malato, ricco di sofferenza, decisamente sotto tortura. Per i Firtan è il debutto, dopo l’EP dell’anno scorso (si sono formati nel 2010): “Niedergang” propone nove poderose tracce, prodotte perfettamente, capaci di creare una atmosfera piena di gloria, di ricerca delle radici, ricca di atmosfera, di profondità emotiva… ma anche di sconvolgimento, furia e ribellione grazie a quel singing forsennato. Drammatica ed inquietante “Angst”, piacevolmente turbata da atmosfere tetre e marziali, con una irresistibile risvolto sinfonico. Coinvolgente il feeling pagan di “Hypnos & Thanatos”, dove appare più chiaro il valore di ogni singolo strumento il quale si rivela sapientemente registrato, ottimamente suonato. I quasi dieci minuti di “Firtan” sono un assoluto capolavoro nel quale la band riesce ad integrare una miriade di impostazioni: da un inizio dark che evolve subito ad un black cadenzato, da linee di basso pulsanti ed accenti orchestrali superbi, si passa ad una sezione intensa, acustica, profonda… fino alla brutalità del singer che improvvisamente deturpa ogni concetto armonioso, riflessivo, rilassante. L’intermezzo tetro è veramente ben fatto e verso la fine la componente orchestrale prende corpo dando al pezzo una impostazione imponente e trionfale. Anche “Seelenfänger” propone un black sinfonico con un groove accattivante che si crea il suo percorso verso l’ascoltatore intricandosi tra sinfonie avvolgenti e quel singing devastato; anche in questo caso l’intermezzo tranquillo ma minacciosamente oscuro contribuisce a rendere il pezzo un altro piccolo capolavoro. “Wogen der Trauer” è molto più tirata, brutale, pur sempre rimanendo dentro deliziosi confini sinfonici, con il singer che presenta timbri alternativi, capaci di aumentare la potenza globale. Avvincente “Oneiros”, decisamente ricca di sinfonia ma anche di melodia, mentre molto elaborata, complessa e sempre orientata verso un concetto sostanzialmente folk, la conclusiva “Huckup”. Cinquanta minuti di black metal di qualità, composto con intelligenza, ricco di complessità che comunque risultano sempre fruibili ed impattanti. “Niedergang” è un album apparentemente facile da ascoltare, diretto, ma ogni singolo ascolto aggiunge nuovi dettagli, nuove svolte, nuove sorprese che lentamente conducono l’ascoltatore verso un gusto molto diverso da quello iniziale, dando origine ad un magnetismo irresistibile.
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10