(Indie Recordings) Heavy, certo, ma malinconici. Moderni, ricchi di elettronica, ma fedeli al classico riff di chitarra tagliente. C’è disperazione, c’è quel sentore di gioventù senza speranza, il tutto con una profondità emozionale intensa la quale eleva questa debuttante band norvegese dal consueto calderone definito frettolosamente ‘metalcore’. Nervosa ed esaltata da un breakdown esplosivo “Impending Fallout”, oscura ma anche molto atmosferica “Stay Awake”, intensa “Flat Earth”. Teatrale, un po’ gotica e sicuramente molto coinvolgente “Ignore the Disarray”, elettronica ottimamente gestita sulla provocante “Bleed”, mentre appare delizioso quel senso tenebroso nell’enigmatica e conclusiva “Dystopia”. Nove brani potenti, graffianti, decisamente efficaci, con arrangiamenti sicuramente facilmente fruibili ma mai scontati, scolpiti da testi attuali che enfatizzano quello che questi giovani vedono nel loro avvenire, ovvero problemi di salute mentale, climatici e di equilibrio sociale. Musica emozionale, capace di guardare ad un pubblico molto ampio tuttavia con dettagli ricercati, introspettivi, tutt’altro che commerciali. Un mix intelligente, un ottimo esempio della direzione che il metal sta prendendo grazie a queste nuove realtà.
(Luca Zakk) Voto: 8/10