(Limb/Audioglobe) Eh sì, in questi tempi così difficili per il power metal c’è davvero bisogno di una leggenda in cui credere! E per i nostri scopi va benissimo quella raccontata dai Fogalord, creatura del tastierista dei Synthphonia Suprema Dany All, qui al debutto assoluto. Per la produzione di Frank Andiver (che mi è sembrata molto più boombastica del solito) partecipano al progetto, in qualità di guests, anche Pier Gonnella, il primo bassista dei Rhapsody Alessandro Lotta e membri degli Ancient Bards. “At the Gates of the silent Storm” è una opener incalzante, a tratti torrenziale, con tastiere epiche e cori ispirati: insomma, una classica ma ben riuscita bordata di symphonic power. Ritornello e break di keys (con annesso inserimento di voce femminile) rendono probabilmente “The Fog Lord” il miglior pezzo di tutto il disco: la melodia scorre che è un piacere. “The Scream of the Thunder” installa nel sound massicce dosi di folk e l’andamento vagamente a marcetta fa ovviamente pensare a brani come “March of the Shadowmaster” dei Rhapsody. Il lento “Our last Nightfall” punta ancora una volta su toni epici e incantati: il termine di paragone più vicino mi sembra “Warrior’s Pride” dall’esordio solista di Luca Turilli. Altri ritmi celtici in “The March of the grey Army”, ottimo il lavoro di chitarra di “A Day of Fire”, mentre la suite finale “Of War and Resurrection” (oltre 15’) è chiaramente divisa in tre momenti, dei quali l’ultimo è il più serrato e riuscito. Il disco, insomma, fila, e pure se presta il fianco alle solite critiche non può, oggettivamente, definirsi malriuscito. L’unica cosa che proprio non va sono le foto promozionali: ragazzi, se volete apparire con spada e cotta di maglia dovete essere più grintosi! La copertina, naturalmente, è di Felipe Machado Franco.
(Renato de Filippis) Voto: 7/10