(autoprodotto) Esuberante il debutto di questi blacksters spagnoli! In circolazione da solo un anno, con membri appartenenti (o ex appartenenti) a Blazemth, Erial e Obsidian Kingdom, i quattro non si nascondono dietro face painting o a elaborati costumi scenici, rimanendo quindi più fedeli a principi legati a thrash e death. Ma è la loro musica a non tradire alcuna debolezza: black efferato, black scatenato, black furibondo… capace di qualche mid tempo coinvolgente, ma generalmente tirato, veloce, pestato e maledettamente spietato. Roba underground di scarsa qualità? LO-FI senza compromessi? Assolutamente no! I Fogos debuttano con un album di pregiato black metal, ricco di rifiniture, esaltato da riff letali, drumming intenso e linee di basso calde ed avvolgenti, musica sopra la quale il vocalist Saten Haz im Nu regala un growl/scream d’impatto, ricco di qualità, di forsennata personalità. Pezzi come “Dysnomia” mettono a nudo una band che non soffre minimamente delle tipiche incertezze di un debutto, mentre brani lunghi come “Mortis” evidenziano fantasia e creatività le quali portano ad una tempesta sonora annichilente. Black metal che sostanzialmente non vuole far nulla per uscire dagli schemi, un black metal che esige essere black metal allo stato primordiale… mettendosi tuttavia in mostra come black metal raw ma curato, tormentato ma ben composto, brutale ma ben arrangiato, molto ben suonato ed favolosamente interpretato. Roba che esce in serie limitata, per intenditori insomma, per coloro che adorano il male quelle irresistibili esalazioni sulfuree. Infine, nel caso non fosse chiaro, il moniker significa ‘incendi’. Serve altro?
(Luca Zakk) Voto: 8/10