(Folkstone Records) Trovo che i bergamaschi Folkstone siano una delle vittime principali della latente esterofilia del metallaro italiano medio. Per fare un esempio all’interno dei confini folk metal, molti di noi ascoltano (e comprano) i dischi di Saltatio Mortis, Korpiklaani o In Extremo senza capire una parola dei loro testi in tedesco, o peggio in finlandese: però le band sopracitate godono di una fama europea incontestata. I Folkstone suonano esattamente lo stesso genere, talora con spunti ancora più interessanti, e cantano nella nostra lingua: perché non hanno ancora sfondato e, ironia solo apparentemente paradossale, piacciono più oltralpe che nel Belpaese? Perché non hanno una label che offra loro un solido contratto? Perché, per finanziare il disco, sono ricorsi al sostegno dei loro fan che hanno pre-acquistato l’album già prima che fosse prodotto? Misteri di un mercato che non smette mai di stupirmi (in negativo). “Il Confine” è il terzo full-“length” elettrico (l’anno scorso è uscito l’acustico “Sgangogatt”) e direi che gli orobici hanno raggiunto la piena maturità artistica e professionale. Nella titletrack, inaspettatamente, le ritmiche sono quasi tribali e il ritmo è serrato, addirittura teso: il ritornello melodico rappresenta quindi il ‘punto di fuga’. Più classica e solare, a dispetto del titolo, “Nebbie”: ma nel testo c’è sempre qualcosa di disincantato e vagamente rabbioso. Con “Omnia fert aetas” siamo invece in pieno Medioevo. Ai ritmi catchy della ribelle “Non sarò mai” seguono le note eteree di “Luna”, cantata in dialettico orobico. Incredibile, i primi cinque brani sono cinque centri assoluti! “Frammenti” ha in particolare un bellissimo finale che si ripete in modo incessante. Abbiamo poi l’eccellente power ballad “Ombre”, dove finalmente l’arpa si staglia in bella evidenza. Trascinante, in chiusura, la riproposizione di “C’è un re” dei Nomadi, con il suo fervore antipolitico e antimilitare. “Il Confine” appare coinvolgente a 360° e piacerà a tutti coloro che amano la buona musica: se poi vi piacciono il folk o il Mittelalter Rock allora vi siete davvero fermati nel posto giusto.
(Renato de Filippis) Voto: 8/10