(Inferna Profundus) Prendete un LP della vostra collezione, rovinatelo con una serie di tagli di machete, buttateci sopra del sangue sacrificale, spaccate la puntina del giradischi e fate girare sull’aggeggio il suddetto disco. Avrete all’incirca una vaga idea di come suona questo disco. Black metal portato oltre i confini dell’ascoltabile, o quasi. Dopo un’intro letteralmente da paura, arrivano una cinquina di mazzate ruvidissime. Deve passare un po’ di tempo per cominciare a percepire il suono nel marasma, ma ciò che si sente è assolutamente perfido, malato e selvaggio, in presa direttissima, registrato al momento, un manifesto di cattiveria e lerciume, un assoluto inno al caos più puro e primordiale. Un’estasi per chi apprezza il black delle origini, suonato e registrato dal vivo, sentito sul momento e non mixato. Assolutamente irresistibile. Un disco completo, fatto da chi saprebbe benissimo registrare suini ben più puliti, ma che ha scelto la strada della perdizione ed è tornato per accompagnarvici.
(Enrico MEDOACUS) Voto: 10/10