(Steamhammer SPV) E’ la first lady del metal. La regina dell’hard rock. La sua carriera è unica, esemplare. Nessun’altra donna ha mai avuto il carisma, l’energia, l’anima dannata dal rock ‘n’ roll come Lita. Lita si confessa. Si apre. Un regalo al suo pubblico, un album intimo, quasi autobiografico, un eterno legame con uno stile di vita, un obiettivo nella vita, una ragione di vita. Ha lavorato con creature oscure come Nikki Sixx e Ozzy Osbourne. Ha 54 anni. Suona la chitarra da 43. Una carriera unica. Ha prodotto album immensi, negli anni della massima espressione dell’hard rock e glam metal. Si è concessa una pausa di quindici anni. E’ tornata con un album. Ora è di nuovo con noi con un grande disco. Un disco che non dimentica gli esperimenti del precedente “Wicked Wonderland” ma che sostanzialmente torna a ciò che l’ha resa grande. Si torna all’hard rock. Alle canzoni che vogliono e devono essere suonate in un’arena. Si torna agli hits, si torna all’essenza di un genere che, l’ho già detto in molte altre recensioni, è immortale, unico, ottimista, carico di energia, di libertà, di eccesso, di depravazione, di dannazione. E’ l’hard rock, e Lita è la sacerdotessa massima di questo culto eterno. “Living Like A Runaway” è un libro aperto. Già dal titolo (“The Runaways” è il nome della all-girls-band nella quale ha militato prima di lanciarsi nella carriera solista). E’ il libro che da il coraggio. Quando tutto crolla, quando si vuole scappare, ma l’unica via è lanciarsi tra le fiamme dell’inferno, non resta che correre, affrontare, stringere i denti. Non resta che essere fieri e trovare il coraggio di attraversare le fiamme ed uscirne illesi, più forti di prima. Questo è ciò che offre Lita Ford. Il delicato equilibrio tra energia rock, e poesia dolce, romantica; la sua voce a tratti graffiante, a volte rilassante, dolce, da amare. Questa è Lita Ford, questa è la sua forza, e questa è la forza di tutti coloro, come chi scrive, che l’ha sempre amata, attesa, ammirata, supportata. Elettricità pura in canzoni da top ten come “Hate”, “Devil In My Head” e “Relentless”. Hard rock nella sua essenza spensierata in “Love 2 Hate U”. Deviazione e follia in “A Song To Slit Yoiur Wrists By” scritta da Nikki Sixx. La title track è dolce, potente, nostalgica. Un pezzo indimenticabile che fa viaggiare all’indietro negli anni, quegli anni, quelli d’oro. Le ballads presenti nel disco sono da manuale. Immense e struggenti come “Mother” la quale si avvicina per calore e sentimento ai suoi più grandi successi del passato. “Mother”. Madre: Lita Ford è infatti un po’ nostra madre. Ci ha dato tanto. Ci ha guidato. Ci ha lasciati liberi. E nel momento della perdizione, quando le nostre strade avevano troppi bivi, quando ci siamo sentiti soli ed abbandonati, Lei è tornata. Come la migliore delle madri ci ha preso per mano, ci ha portato avanti, ci ha donato quel consiglio prezioso, essenziale, saggio. Quello di Lita Ford si chiama “Living Like A Runaway”, ed è un consiglio da ascoltare. Lita Ford è qui. Per noi.
(Luca Zakk) Voto: 8/10