(Heidens Hart) Dopo “The Fighting Man” e “Engla Tocyme”, è giunta l’ora della ristampa del quarto album dei Forefather, quell’”Ours is the Kingdom” uscito originariamente nel 2004 e, a giudizio di chi scrive, la loro miglior prova in studio. I nostri lo ripropongono con una bonustrack, “Fighters of the Angelcynn”, rifacimento di una canzone scritta originariamente per i Folkearth, motivo per cui ora i pezzi in scaletta sono 13. La opener “The Shield-Wall” è un pagan dalla sezione ritmica furiosa, ma con ottime voci quasi sempre in clean, che rendono il tutto più epico; la stentorea “Proud to be proud” è infarcita, come spesso accade, di riferimenti storici alle antiche glorie anglosassoni. Incalzante “The golden Dragon”, pezzo più vicino all’heavy classico, mentre “The Sea Kings” è uno strumentale dai toni ambient. Mid-tempo di sostanza è “The Folk that Time forgot”, dove ancora una volta brillano le parti in clean; ottimi anche i sei minuti di “Threads of Time”, in cui i nostri sperimentano di nuovo qualche soluzione meno ortodossa e più vicina al metallo classico (diciamo che, con un altro arrangiamento, non saremmo lontani dai Running Wild!). Si chiude con l’epos roboante di “Wudugast”, dedicata guarda un po’ ad antiche leggende britanniche. Athelstan e Wulfstan al loro apice: un pezzo di storia del pagan metal.
(René Urkus) Voto: 8/10