(Pure Underground) Non la classica power metal band tedesca, non stavolta: i giovani Forensick, qui al secondo album, mostrano di avere buona capacità di songwriting e ancora ulteriori margini di miglioramento. “The Prophecy” esce per la Pure Undergound Records, che fra le label del gruppo Pure Steel mi sembra al momento quella che si muove meglio sul mercato. Ruggente l’opener “Hero of the Day”, influenzata più dalla NWOBHM che dal classico heavy germanico (tranne forse per l’approccio vocale): per essere il disco di una formazione esordiente o quasi, la produzione è molto piena e bilanciata, con una resa molto ‘rotonda’ della batteria. “Doomsday Machine” fila che è un piacere nella parte finale, con la sua battaglia di solos; “Time of Resistance”, però, funziona poco per degli acuti non necessari e non troppo ben riusciti del singer Tobias Hübner, in generale molto capace. “When the War begins” è particolarmente debitrice di “Hallowed be thy Name”, e nel complesso – ma in certi casi è inevitabile – il fantasma della Vergine di Ferro aleggia un po’ troppo su brani e melodie; “Lonesome Words” può rivestire il ruolo della power ballad, dati i suoi toni sostenuti ma comunque più avvolgenti. La titletrack, posta alla fine della scaletta, è un’altra cavalcata con pesanti influssi NWOBHM. Tirando le somme, e nonostante qualche raro cedimento, i Forensick hanno le carte in regola per piacere a tutti i fanatici del metallo pesante.
(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10