(Beverina / Casus Belli Musica) Debut album per Forest Of Grey, formazione proveniente da Seattle dedita ad una forma di black metal chiamato cascade black metal. Ammetto che non conoscevo questa variante del black, così ho indagato e ho scoperto che trattasi di un black metal atmosferico, ricco di parti dilatate ed arpeggi, inframmezzato dalle classiche parti estreme e harsh vocals. L’album è diviso in due parti, due lunghe composizioni della durata di un quarto d’ora cada una. La prima parte è aperta da un arpeggio di basso lugubre ed accattivante allo stesso tempo, anche se un po’ ripetitivo, visto che si protrae per ben quattro minuti, venendo via via doppiato dalla chitarra acustica e da una batteria soffusa che successivamente entra in maniera più incisiva. Finalmente entra in gioco la chitarra elettrica che ripropone inizialmente il motivo di basso iniziale, prima di prodursi in giri melodici sui quali si staglia la voce tipicamente in screaming. Suggestiva la parte corale quasi monastica sottostante. Una nuova sezione malinconica e dal sapore doom introduce la sfuriata finale, veloce e con vocals che ricordano un po’ il primo Burzum. La seconda parte inizia con un arpeggio acustico e sonorità che richiamano alla mente i Tiamat di “Wildhoney”, prima di lasciare il posto ad accelerazioni brusche con blast beats e screaming disperati. Altra sezione strumentale dilatata, dove il basso domina la scena con veri e propri virtuosismi, seguita da partiture cadenzate e vocals sempre più disperate ed incisive. Sale nuovamente in cattedra il basso, per condurre fino a fine album una lunga sessione strumentale. Un album suggestivo ed atmosferico, tecnicamente ben suonato eppure grezzo e crudele.
(Matteo Piotto) Voto: 7/10