(Werewolf Records) A solo un anno da “Ilmestykset” (recensione qui) la band finlandese torna con il quinto lavoro a sonorità più violente e più canalizzate verso un eccitante black ‘n’ roll, come conferma la opener “Laulu Murtuvan Niskan”, un brano dal riffing metal classico, intensificato, incattivito e devastato da un singing con ben pochi connotati umani. Furia e melodia, ma anche teatralità dall’oscuro sapore circense emergono da “Ihtiriekko”. Ipotesi atmosferiche, coinvolgenti ma anche vagamente lo-fi sull’ottima “Surman Virta”, canzone irresistibile che non nasconde tratti DSBM e aperture dall’ignoranza marcatamente thrash. Violenza apocalittica su “Kostonhetki”. Contorta e drammatica “Kylmyys”, un brano arricchito da agghiaccianti linee di tastiera. Stupenda, tetra e marziale “Kaksi Kiveä”, schietta e diretta “Ruotta”, liberatoria e spontanea la lunga e conclusiva “Veljessurma”. “Laulu Kuolemasta” significa ‘Una canzone sulla morte’. Morte della quale non bisogna avere paura in quanto essenza fondamentale della vita stessa, della rinascita, del ciclo del tempo, della terra, della natura. Morte dalla quale non bisogna allontanarsi, per poterne capire il significato, per guardare oltre i semplici e banali punti di vista umani. Filosofia a parte, un titolo assolutamente appropriato, in quanto dentro questi dieci brani, questi quarantacinque minuti, si trova l’essenza di tutto quello che si può riassumere con rabbia, dolore, odio ed una magnetica attrazione verso gli inferi più inneggianti alla pura perversione!
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10