(Agonia Records) Da almeno quindici anni sono tra i più bravi in Italia. “Hurt Yourself And The Ones You Love” è un album, l’ottavo per i Forgotten Tomb, degnamente cattivo, perversamente subdolo con le sue litanie costellate di oscurità. Sound che riprende il gothic almeno per i toni delle melodie, nuovamente ammorbidite e dunque lontanissime dal black metal. Anche i cenni doom sono accorciati e sfrondati da atteggiamenti cimiteriali. Gli atti più estremi cadono nel blackened, ma sostanzialmente “Hurt Yourself And The Ones You Love” cammina su un percorso sonoro chiaro, capace di comunicare all’ascoltatore qualcosa di se stesso in ogni suo istante. “Dread the Sundown” è un piccolo manifesto di questo album: oltre nove minuti di canzone che scorrono sinuosi, senza intoppi o pesantezze di sorta. Il mid tempo avanza inesorabile, le chitarre sprigionano un riffing emotivamente melodico e con un denso groove che si gonfia a più riprese nel pezzo. Un qualcosa del proprio bagaglio sonoro si mischia a un fare moderno di comporre e così i Tombs espongono una serie di caratteristiche ampiamente diffuse nell’album, cioè proprio mid tempo, groove altalenante, melodie imponenti e la voce carica di Herr Morbid. Un sentore di industrial si avverte di tanto in tanto, la title track per esempio, nonostante manchino poi macchine artificiali ed elettronica a pompare queste soluzioni. Anche questo è un marchio di modernità. Evoluzione è qualcosa che si ripresenta con Herr Morbid Marchisio e gli altri. Andare avanti, risultare più moderni ma senza banalizzarsi. Poca prevedibilità nelle note dell’album, ma una cura precisa e continua di ogni aspetto del sound che emerge senza ombre. Tutte le band lavorano sodo per incidere un album, ma quante poi riescono a tenere un grado della concentrazione tale da produrre un’elevata qualità? I Forgotten Tomb lo hanno fatto, dall’alto di un’esperienza forte e matura e un’abilità sempre al passo. “Hurt Yourself and the Ones You Love” è stato registrato a Marsiglia al Sound Suite, già usato da Turisas, Tristania, Theatre Of Tragedy, Gehenna e Sirenia, mentre la produzione è stata controllata da Terje Refsnes, già cerimoniere per Carpathian Forest, Destroyer 666 e altri.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10