(Agonia Records) Sono un concentrato di diverse cose, cioè death/black and roll, depressive doom e gothic metal, i Forgotten Tomb ma soprattutto sono tra le migliori band italiane in circolazione. “Nightfloating” rappresenta la chiara espressione di quel sommare stili e renderli tutti qualcosa riconducibile esclusivamente ai piacentini. “Nightfloating” per certi aspetti è un lavoro con il braccino corto, la band infatti non presenta chissà quali variazioni ai propri pezzi. L’andamento ritmico è spesso subordinato a tempi medi o lenti, dunque un passo modulato, il cantato invece è un harsh asciutto, monocorde. Aspetti che portano i pezzi a seguire un percorso già segnato dall’inizio e tuttavia non mancano però aspetti distintivi e pregevoli da parte della band. Le canzoni, sono solo sei delle quali una è una strumentale fatta con i synth che ricordano il periodo ambient di Burzum, presentano registri melodici con chitarre che esibiscono più soluzioni, ad esempio spesso arpeggiano, alzando i livelli d’intensità oppure creano situazioni docili. Il sapere essere padroni di melodie che mutano con grazia è il punto forte dei Forgotten Tomb. Anche nei vari assoli di chitarra si toccano punte tra il metal e il rock, offrendo momenti di pathos e un coinvolgimento melodico. “Nightfloating”, undicesima opera dei Forgotten Tomb, forse non buca subito il cuore dell’ascoltatore, eppure il primo ascolto lascia intravedere scorci di una certa bellezza.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10