(Debemur Morti Productions) Assordante, primordiale, feroce black metal prima maniera con le tastiere che fronteggiano le chitarre e nessuna delle due linee ha veramente la meglio in fatto di chiarezza, almeno nei primi tre movimenti degli otto totali che compongono “Forhist”. Un po’ come negli Emperor degli esordi. Le trame sono imperiose, arcaiche quanto epiche. Le chitarre sono una vibrazione gelida, i synth un’anima lacerata, il drumming una tempesta sulfurea. A creare questo impasto estremo è Vindsval dei Blut Aus Nord, il quale ha voluto proprio guardare al black metal degli inizi, quello norvegese. Quello nel quale il gelo, la misantropia, l’epica arcaica di ere lontane quanto l’immane forza della natura sono sintetizzate nelle vene di questo genere. Vindsval ha creato una trama epicamente e tradizionalmente black metal. Un sound truce (e trucido!) che pian piano dalla seconda metà dell’album presenta qualche linea melodica più netta, più definita. Vindsval introduce un lavoro che celebra il passato del genere, quanto la sua discendenza più illustre, appunto quella norvegese, dove l’ostilità della natura, l’animo umano ombroso e votato alla mitologia, all’epica, alle cose oscure ne hanno fatto qualcosa di leggendario.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10