(I, Voidhanger Records) Certi dischi nascono davvero sotto una buona stella. Chissà, magari non era nemmeno nelle intenzioni dei suoi creatori, ma “Black Terrain” è un grande, grande disco. Di base abbiamo del doom, da cui si estrapolano tempi lunghi, stesi come e stiracchiati, lenti nell’incedere, possenti nel suono. Ma man mano che le quattro lunghe, lunghissime tracce si dipanano, si capisce che c’è qualcosa di più. Un cantato suadente, quasi lontano, ammalia come non mai, mentre la chitarra cresce pian piano sino a prendersi la scena, con riff potenti, più tendenti all’heavy e al power, ma sempre inseriti perfettamente nel contesto doom. Ecco allora che, sulla lunga distanza, si può apprezzare nel suo complesso la composizione, molto rituale e ‘magica’, misteriosa e mistica, a tratti leggermente prog, a tratti invece potrebbe ricordare un certo black molto melodico. Difatti, tutto l’album è impregnato di una strana aura di oscurità che lo rende sinistro, oscuro e maledetto. E il fatto che a tratti si usi un leggero growl è forse la componente meno oscura di questa atmosfera che si fa sempre più malsana, ascolto dopo ascolto. Un disco da avere, assaporare e sentire dentro. Non è però detto che quello che proverete nell’ascoltarlo sia positivo…
(Enrico MEDOACUS) Voto: 9,5/10