(autoproduzione) Il 10 ottobre è la giornata mondiale per la prevenzione al suicidio ed è anche il giorno scelto da Tom Reynolds, unico elemento di questo progetto death metal, per la pubblicazione di questo nuovo ed ennesimo EP. La scelta ricade sul fatto che molta della sua musica affronta tematiche di persone con disagi che hanno poi portato a riversare il proprio malessere sugli altri o su loro stessi. La copertina vuole essere una raffigurazione delle inquietudini interiori, dei nostri terrori più reconditi e dai quali tentiamo di ripararci. Reynolds presenta cinque pezzi come descrizioni dei tormenti mentali. Con l’ausilio al mixaggio e masterizzazione di Russ Russell (Dimmu Borgir e tanti altri), lo spirito della one man band si ripropone in un formato caro al suo autore. In dieci anni solo due album pubblicati, ma affiancati proprio da diversi EP e singolo, raccolte e piccole pubblicazioni. Al di là del nome così ‘gore’, Foul Body Autopsy ha un tocco nettamente melodic, pur robusto e dinamico. Reynolds si esprime con voce roca che sconfina spesso nelle strofe o a fine di esse in growl. Riff in terzine, batteria che spesso doppia i giri di chitarre, creano un wall of sound. L’uso di ritornelli contornati da melodie accattivanti, sono una soluzione che rende i pezzi ulteriormente fruibili.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10