(autoproduzione) Secondo album per il chitarrista sassarese, munito di un ventaglio di generi compresi tra il rock e il metal. Dal lato rock si nota il blues ed elementi più o meno fusion e power, mentre da quello metal heavy e hard rock sono le direzioni percorse. Lo stile del musicista che oltre a essere insegnante dello strumento è sessionman per molti artisti italiani e non, come John Macaluso per esempio, ma anche Mariangela Demurtas e Tarald Lie Jr. (Tristania), Ricardo Amorim (Moonspell), oltre alla professione del produttore indipendente, è sospeso tra situazioni old style, come Malmsteen ma anche Satriani, a fraseggi ‘contemporanei’. La title track e opener mostra un autore vispo, padrone delle melodie, ovviamente ancorato alla tecnica ma non esagerata. Tuttavia se le seguenti “Harlequin” e “Zion” sembrano spingere proprio la tecnica come motivo della composizione, è “When the Wind Blows”, brano strumentale come tutti quelli che compongono “Time Flies”, a sviluppare un fraseggio divorante e continuo su un tessuto ritmico e organico fluente. “The Missing Link” ha dolcezza e “Private Investigation” rimette energia e forza al sound. Sono questi i primi sei brani dei dodici e a grandi linee il seguito è uguale. “Dreaming” segna un’atmosfera sospesa tra feeling e ricordo, mentre “The Great Wall” ricorda davvero il mondo di Yngwie Malmsteen. Per quanto però se ne possa dire, Francesco Marras non è mai letteralmente vicino a qualcuno dei chitarristi più celebri della storia della chitarra. Il suo lavoro è pulito, lo smalto che stende nelle proprie composizioni, riff, fraseggi, è sempre luccicante. Il momento forse dell’album che emerge, oltre alla già citata “When the Wind Blows” è “The Past Is Gone”, un pezzo lento, carico di pathos, di melodie sognanti ma neppure troppo. Un brano di ‘cuore’, di sentimento. Con Marras molti ospiti, tra i quali Jason Rullo (Symphony X), Ernesto Ghezzi (Gotthard), Mattia Stancioiu (Crown of Autumn) che contribuiscono con la propria arte a fiancheggiare un album nel quale le dita di Marras dettano ogni direzione e intenti.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10