(Sliptrick Records) Questo trio francese che adotta un nome tedesco, nasce nel 2020 e si è lanciato in un album caratterizzato da uno stile che punta all’industrial, new wave, electronic pop e cose del genere piuttosto vicine a stili della seconda metà degli anni ’80 e primi anni del decennio successivo. Gabriel Daimon è la voce che è puntualmente un po’ opaca, tendenzialmente monocorde come la componente dark wave imporrebbe di fatto. Gregory Lambert è alla chitarra che con l’elettronica gestita da Franz Schultz chiude questo triangolo musicale che al di là delle derivazioni, è sagomato proprio attorno alle tre figure. La voce, la chitarra e l’elettronica, quest’ultima comprende dunque ritmi artificiali, synth ed effetti vari, sono i tre elementi alla base di ogni pezzo in “When The Sun’s Down”. Qualche canzone davvero interessante, altre certamente gradevoli ma con un’identità che dopo qualche istante appare prevedibile. Un sound datato ma non per questo privo di un suo valore. L’elettronica alla lunga risulta dominante, come nel caso di “Bagarre” e che del resto già il titolo, cioè ‘rissa’, configura un pezzo veloce, irruento in certi tratti proprio come un’ideal colonna sonora di una rissa appunto. “Sacrifice” è un’ottima interazione tra dark e industrial ed anche la successiva “Holy Crown”. Dopo questi due pezzi iniziali si passa poi tra una serie di composizioni dalla fisionomia confortevole grazie a ricorsi arcaici del genere dark e new wave quanto industrial, allo stesso tempo qualche atra esecuzione meno convincente resta comunque in tema con lo stile generale dell’album.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10