(Buil2Kill Records) Prima pubblicazione per la band milanese chiamata Frogg. Dopo quattro anni di attività pubblicano “A Modern Age Prometheus” che è l’esposizione del loro suonare in uno stile sommariamente progressive metal. Pur presentando concetti e idee per i testi legati all’arte e la letteratura, la musica dei milanesi è piuttosto fruibile e immediatamente assimilabile. Prog si ma non suonato con un carattere pomposo e, da sottolineare, pretenzioso. Metal suonato in maniera moderna, senza troppe inflessioni e declinazioni su altri generi, riuscendo a sfumare e plasmare i pezzi nelle andature e nelle atmosfere. Questo però da parte dei milanesi può essere ulteriormente migliorato, cioè il processo di arrangiamento nei passaggi tra i vari cambi di passo. “Doomsday Clock” è un esempio di quanto scritto visto il suo passo in crescendo. Un’andatura che ribolle e sembra leggermente diversa dalle intenzioni dell’opener “Gaslight” la quale manifesta un groove portante, frizzanti variazioni ritmiche e un lavoro chitarristico vivace quanto di fatto alternative. La breve strumentale “Zeitgeist”, per altro molto suggestiva e costruita con un electro-cinematic ambient, precede la title track, una canzone che fa la voce grossa nell’EP. Atmosfere ariose, inserti groove, oscillazioni ritmiche e nelle andature, tempi dispari, sintetizzatori che tratteggiano scenari. Si, è questo il pezzo più ‘ambizioso’ per i Frogg. Al microfono Letizia Merlo, essenzialmente adatta a questo sound che ha un’anima moderna e contemporanea.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10