(Massacre) Vi manca il power della golden age? Ci pensano i finlandesi Frozen Land, che vi propongono un debut breve, citazionista e incredibilmente nostalgico. In tempo di revival dell’heavy metal classico, non vedo perché dovremmo condannare a priori chi resuscita il buon vecchio symphonic fantasy power… e chi lo fa ma poi osanna gli Enforcer o i Bullet è certamente in malafede. Mentre “Loser’s Game” è il più classico power scandinavo, melodico, veloce e tastierato, che ti fa subito pensare alle cadenze degli Stratovarius, “The Fall” ha un giro di tastiera troppo già sentito per emozionare. “Underworld (Manala)” è più ritmata e oscura, dedicata com’è al regno sotterraneo della tradizione finnica, e assume a tratti connotati tedeschi; cori epici e il classico e quasi dimenticato suono dell’harpsicord nella godibile “The Rising”. “Unsung Heroes” paga tributo ai Running Wild, cosa quasi inevitabile in dischi di questo tipo, mentre “Orgy of Enlightenment” rimanda ad act scandinavi di nicchia come Fairytale o Celesty. Gloriosa “Mask of the Youth”, mentre la conclusiva “I would” è una ballatona sullo stile dei vecchi Sonata Arctica. Per chi ama i gruppi citati, un ascolto è doveroso.
(René Urkus) Voto: 7/10