(Filosofem Records) Letali in primis. Melodici, carismatici, ricchi di atmosfera… ma sempre e comunque dannatamente letali! Gli ungheresi Frozen Wreathc offrono un black ricco di ambientazioni suggestive, pur rimanendo legati al black tradizionale degli anni ’90, regalano un ecosistema fatto di riff pungenti, linee vocali laceranti, progressioni pregne di dannazione. Tematicamente nulla di più consono: la psiche umana con le sue dannazioni, le sue condanne, le sue colpe, con una enfasi sulla tematica del suicidio visto da diverse angolazioni tanto da suggerire una racconto, una narrazione. Sette brani oscuri ed introspettivi, sette brani con la barriera dell’inospitale lingua madre… la quale tuttavia non rende assolutamente meno percepibile quel viaggio psicologico e spirituale che i brani vogliono scolpire in musica. Un album avvincente, capace di alternare momenti massacranti ad atmosfere ricche di magia, di senso melodico, di misticismo decadente… poi immancabilmente reso demoniaco dalle progressioni contorte che il duo ungherese riesca a materializzare ai fini di un totale e devoto coinvolgimento dell’ascoltatore!
(Luca Zakk) Voto: 8/10