(Autoproduzione) I cinquanta minuti di questo album risultano spiazzanti. Coordinate di stile imprecise e conseguente catalogazione del genere di appartenenza dell’album alquanto effimera. Il sound è sporco e ombroso, probabilmente le tematiche sulla mente umana di cui “Humanity Through the Madness” si fa carico avvizziscono l’atmosfera generale. I Frustration nella propria tana di Campobasso hanno concepito dei pezzi nei quali coesistono crust, grindcore, brutal, thrash, doom e così via. Una sorta di carrerllata che parte dai Venom e arriva ai Carcass. Le distorsioni, il sound delle pelli, il vibrare del basso e il cantato hanno la propria identità: insieme formano una dimensione piuttosto definita, ma nella quale più concetti e sonorità si susseguono. Il risultato non è un lavoro slegato o informe, a meno che non amiate voci che non siano pulite, oppure composizioni ordinate e patinate. I Frustration rappresentano qualcosa che tenta di andare oltre. Questi pazzoidi propongono la canzone “Cemetery of Souls”, la quale si distingue per un gradevole pathos melodico, nonostante una rifinitura ruvida, anzi grezza. La band possiede un retroterra underground e senza nessun supporto di grande rilievo, eppure ha un’identità concreta, corrosiva e grezza. “Humanity Through the Madness” è uno sfogo fatto attraverso strutture semplici, immediate, selvagge, ma variopinte.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10