(GrimmDistribution/Satanath Records) I Fucker sono stati una band heavy metal russa. Certo, la cosa può apparire irrilevante, ma questa band e questa compilation sono una pagina di storia del rock, del metal, proveniente da un paese con un passato decisamente incompatibile con questo genere musicale. I Fucker iniziarono ad esistere a fine anni ’80, quando il paese uscì dal ‘periodo nero’ ed iniziò ad importare influenze artistiche prima sconosciute o… illegali. Nella città di Novorossiysk c’era lo scantinato di un certo Igor Prokopenko (basso, voce, chitarra), luogo nel quale vari hippies ed artisti alternativi amavano incontrarsi, alimentando cultura non convenzionale e aprendo la strada per la fondazione di una band. La data di nascita ufficiale dei Fucker risale poi all’estate del 1990, con l’entrata in formazione di altri membri, ta questi Artur Silkov (chitarra, voce, basso) e Dmitry Polovko (testi e backing vocals)… i due personaggi che concepirono il moniker. Nei primi tempi il genere ruotava attorno blues, heavy metal e punk, portando il gruppo ad essere riconosciuto artisticamente dal dipartimento della cultura della città. Successivamente la band abbracciò il death metal, il thrash e perfino il grindcore, deviando su teorie elettroniche dopo la metà degli anni ’90, dimostrando integrità artistica e senso eclettico. È da questo punto che la strada iniziò a presentare molti ostacoli. Prima di tutto Artur Silkov viene assassinato; poi torna un membro che aveva lasciato la formazione, Oleg Tonkonog (chitarra e basso), fino all’aggiunta di Alexei Voronov (chitarra), per una band impegnata sostanzialmente a suonare festival in memoria di Artur, dando vita una nutrita fanbase la quale poteva godersi concerti ricchi di effetti pirotecnici e costumi teatrali. Il genere della band continuava a cambiare, ad evolvere, tanto che nel 2005 i ragazzi avrebbero dovuto suonare un importante concerto a San Pietroburgo, purtroppo cancellato per l’intervento d’urgenza subito dal batterista e creativo Andrey Lisovsky, la cui salute in seguito andò deteriorando rallentando le future attività della band. Dal 2008 l’attività live viene sospesa e la morte di Andrey nel 2014 scrive sostanzialmente la parola fine alla storia. I Fucker non saranno stati una band particolarmente eccelsa, oltre ad essere sconosciuti fuori dal proprio paese, ma ci sono molti fans che li ricordano, specialmente per la sincerità artistica e l’immensa passione dimostrata, oltre per il fatto che una band formatasi in quegli anni in Russia è quasi automaticamente da considerare pionieristica. “Dichlofos” è una raccolta di canzoni composte e registrate tra il 1993 ed il 2003… e dentro ci troverete davvero di tutto, con sorprese di ogni genere, come quelle che emergono da pezzi quali “Bastard Liar”, “Fly”, “Свинья” o “Chizhik-Pyzhik”. Quaranta minuti ben spesi, divertenti, curiosi… con una storia rock alle spalle.
(Luca Zakk) Voto: s.v.