(Helter Skelter / Regain Records) ‘Hash nero alle messe funebri’. Stupendo e mledettamente ‘stoner’ il titolo di questo oscuro, lento e penetrante debutto degli argentini Fulanno! In patria sono una cult band della scena doom/stoner, quella tossica, quella avvolta nei miasmi soffocanti scatenati da ogni tipo di droga, quella scena che si esibisce fieramente nelle venue di periferia, le più malsane, le più decadenti… forse le più pure, sicuramente le migliori! La band è in giro da un decennio e questa release, in verità, è stata pubblicata su CD-R, masterizzato a casa, in edizione locale ed estremamente limitata; tuttavia sono d’accordo con questo complotto di etichette relativamente al fatto che era davvero un peccato che questo sound dalla decadenza brillante non trovasse uno sbocco verso una visibilità internazionale! Lenta, psichedelica, con un basso che intensifica la tonalità tetra delle ombre sulla opener “En tu nombre Master”. Più doomy, più incisiva ma molto più eterea “Hash Master”, inquietante e devota ad un doom lacerante la lunga “Osciloscopio”. Emergono divagazioni remotamente punky tra le pulsazioni di “Hordas”, prima di un cambio di direzione funereo, che conduce verso la fine assoluta, con melodie intelligenti e sample destabilizzanti i quali portano verso il nulla cosmico, interrotto solo dalla conclusiva “Perfume” con quella accattivante monotonia scandita dalle spirali infinitamente discendenti verso gli inferi. Un trio letale, sulfureo, nascosto da nebbie impenetrabili dentro le quali si materializzano forme strane, non identificabili, fantasmi e spettri nel turbinio della divagazione psichedelica fuori controllo. Stoner vero, stoner malato, stoner puro, cinico, capace di stordire, di stendere, di ipnotizzare. Un rituale dannato trasformato in suoni ovattati, lenti: proprio una messa funebre intossicata da una gamma illimitata di droghe!
(Luca Zakk) Voto: 8/10