(Nuclear Blast Records) Secondo full length per gli statunitensi Fuming Mouth, band capitanata dal cantante/chitarrista Mark Whelan, al quale nel 2021 è stata diagnosticata una forma di leucemia, prontamente curata tramite un trapianto di midollo osseo, quindi “Last Day Of Sun” è un disco importante perché, oltre a celebrare il decimo anno di carriera della band, rappresenta soprattutto il trionfo personale di Mark sulla malattia. Questa vicenda ha ovviamente influito nel mood dell’album, decisamente più oscuro e riflessivo rispetto all’assalto sonoro perpetrato con il precedente “The Grand Descent”; chiaramente le classiche fucilate in stile swedish death/crust mutuate da acts come Entombed e Dismember continuano a costituire l’ossatura principale del sound della band americana, solo che la velocità è spesso diminuita in favore di sonorità più quadrate e groovy. “Leaving Euphoria” è un episodio particolare, con chitarre acustiche e voce pulita, quasi una versione allucinata e psichedelica degli Alice In Chains. “The Silence Beyond Life” sconfina nel metalcore, con quel ritornello da canticchiare sotto la doccia. Decisamente più esaltante “R.I.P. (Rest In Piss)”, mid tempo semplice ma dannatamente coinvolgente. “Respect And Blasphemy” recupera la ferocia degli esordi, mentre l’opener “Out Of Time” è la perfetta sintesi tra Bolt Thrower e Dismember. Un album catartico, che racchiude rabbia, paura, tristezza e speranza, emozioni figlie del periodo travagliato vissuto da Mark Whelan.
(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10