(NoEvDia – Norma Evangelium Diaboli) Lo metto in chiaro da subito: “Hekatomb” è, a mio avviso, il disco black metal dell’anno. Rarissimamente mi è capitato di ascoltare un lavoro così originale ed allo stesso tempo capace di rimanere ancorato alla tradizione del genere. Dietro al nome Funeral Mist si nasconde Arloch, alias Hans Daniel Rosen, alias Mortuus, ugola dei Marduk dal 2004 a questa parte. Dopo essere riuscito negli anni a non far rimpiangere il grandissimo Legion, ora il cantante e poli strumentista svedese se ne esce con un lavoro capace di annichilire l’ascoltatore e di porsi una spanna sopra a quanto fatto con i Marduk stessi. Eppure le sonorità e certe soluzioni ricordano palesemente la band capitanata da Morgan, ma allo stesso tempo non si può fare a meno di notare la maggiore libertà espressiva, che permette a Mortuus di spiazzare l’ascoltatore con trovate insolite, cambi repentini di ritmo e stranezze varie. “Cockatrice” e “Metamorphosis” sono un esempio di quanto ho appena detto: concepite come una sorta di suite, troviamo all’interno assalti all’arma bianca tra riffs velocissimi e blast beats, momenti quasi ambient, ritmiche marziali ed epicità. “Imprevedibilità” è la parola d’ordine, il filo conduttore di tutto il lavoro di un genio poliedrico e versatile come Arloch.
(Matteo Piotto) Voto: 9/10