(Scarlet Records) Giungono al quarto album i Furor Gallico, a cinque anni dal fortunato “Dusk Of Ages” (qui), lavoro che ha segnato una svolta stilistica per il combo lombardo il quale, abbandonato parzialmente l’approccio barbaro e pagano che permeava i primi due dischi, ha abbracciato uno stile che coniuga folk, progressive ed atmosfere gotiche, rendendo la proposta decisamente più elegante e catchy. Questa svolta trova il suo culmine su “Future to Come”, lavoro che mette a frutto quanto seminato nel precedente platter, con risultati a volte spiazzanti, come nel caso di “Birth Of The Sun”, ballad dolce ed intensa ma distante anni luce da quanto proposto finora dalla band, così come “Black Skies”, dalle ritmiche più sostenute dalla forte matrice progressiva, con la componente folk relegata a mero interludio nella parte centrale del pezzo. La furia dei vecchi tempi si manifesta nella poderosa “Ancient Roots” e nella meravigliosa “Faith Upon Lies”, per ora la mia favorita di tutto l’album insieme alla sognante ed acustica title track. La variegata “Anelito” alterna parti veloci ad altre lente ed ipnotiche e prosegue la tradizione dei Furor Gallico di comporre almeno un brano in lingua italiana. Personalmente sono più legato ai primi due album, visto che anni or sono “Venti di Imbolc” (dal primo album, qui) mi ha letteralmente aperto un mondo, introducendomi al folk metal; ma questi sono gusti personali e non posso fare altro che levarmi il cappello davanti ai Furor Gallico per essere stati in grado di evolversi rimanendo comunque fedeli a se stessi.
(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10