(Heavy Psych Sounds) Il trio romano registra il suo quarto album in circa nove anni di attività, un lasso di tempo nel quale Fvzz Popvli hanno consolidato una reputazione attraverso lavori spesso distintivi e di buona fattura. Sono autori di un imbastardimento dello stoner con il garage rock e il punk, oltre all’aggiunta di fisiologici elementi psych e fuzz rock e soprattutto punk. Proprio il punk è in una forma vicina a certe cose dei Mudhoney, L7, dunque di estrazione grunge e antecedente, nonché con quella libertà sfacciata e scanzonata alla Stooges. Attraverso suoni roboanti e con reverbero, drumming marcato, il cantato che è stonatamente punk, con Pootchie poi che addirittura fa il verso a Ozzy in “Ovija” ma prova anche altri registri altrove, i Fvzz Popvli sigillano il loro status di band a tratti no-sense che poi arriva però a coagulare più elementi di stile in uno stoner molto personale, imprevedibile, come con i fiati nella sezione finale molto ruffiana di “Cop Sacher”. Un fare spavaldo che in “Melting Pop” sigilla bene tutta questa massa di intenti e coordinate di stile, proprio per un melting pot dunque personale ma con basi solide in un album che presenta pezzi carichi, possenti, energici e fondamentalmente tutti distinguibili tra di loro, senza ripetizioni. “Melting Pop” va ascoltato ad alto volume, perché quelle frequenze han bisogno di decantare.

(Alberto Vitale) Voto: 9/10