(Massacre Records) Se amate il power metal, non potrete non apprezzare i Galderia! Questi francesi, qui al secondo album, confezionano un disco fatto di ritagli di classici, ritornelli ipermelodici, trame fantascientifiche che diverte e convince. Questo, naturalmente, se si accettano le regole del gioco (è scontato dirlo, ma con gli ebeti anti-power metal a prescindere non si sa mai): non c’è una nota che non sia già stata sentita, e il disco è ultra-derivativo… ma se funziona, perché prendersela? L’apertura è affidata al solare happy metal di “Shining Unity”, fra cori alla Gamma Ray di “Somewhere out in Space” e armonizzazioni alla Freedom Call. “Blue Aura” procede su quei ritmi boombastici caratteristici degli ultimi Battle Beast, mentre “High up in the Air” si volge all’hard rock più potente, rubacchiando anche un giro agli Avantasia. “Celestial Harmony” è una allegra fuga in doppia cassa dal giro vagamente folk, che mi ha ricordato i danesi Iron Fire; cori angelici per “Legions of Light”, mentre la titletrack è fin troppo debitrice degli Hammerfall (e vi lascio indovinare quale brano è pressoché plagiato nel refrain). La power ballad “Pilgrim of Love” ci conduce alla conclusione di un disco trascinante nella sua ingenuità.
(René Urkus) Voto: 7,5/10