(Agoge Rec.) Il rock è energia e melodia, due caratteristiche che sono le colonne portanti del sound dei Game Zero. Chitarre dure e lanciate in linee melodiche memorabili e comunque snelle e di facile assimilazione. La produzione, di Gianmarco Bellumori, ha dato lustro alla sezione ritmica: basso e batteria, cioè Domino e Dave J, sono ottimi sostegni all’architettura musicale di tipo hard rock dei Game Zero. Il basso poi riempie bene gli spazi implementandosi con le chitarre. Vocalità attenta, piacevole quella di Mark Wright, anche chitarrista ritmico. Insieme a Alex Incubus, solista, i romani Game Zero sconfinano in momenti heavy, come nella canzone “Time Is Broken (Rise)”. Si trova da subito apprezzabile il fatto che la band scelga una linea neutra per il loro hard rock, senza troppe ascendenze statunitensi. Andando oltre le distorsioni roboanti, di granito, le quali rivestono le canzoni, si coglie subito l’impressione di come i ritornelli siano invitanti, le parti più heavy ben modellate e i momenti meno hard e più rock, o alternative che possano essere, non sviliscono. Risulta evidente l’affiatamento tra i musicisti, nonostante ognuno abbia il proprio spazio e la propria sfera di competenza. Probabilmente i Game Zero a oggi hanno maturato il livello di coesione interna, perché “Rise” è uscito verso la fine del 2015 e dopo di allora la band si è fatta conoscere anche fuori dall’Italia, con concerti all’Est, tra Russia, Ungheria, Rep. Ceca ecc. Portare in giro la propria musica ha aumentato il bagaglio d’esperienza, ha migliorato i musicisti e dunque “Rise” indica un punto più in là verso il quale la band è diretta.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10