(Napalm Records) Sta proprio bene Jonh Garcia. A 43 anni si inventa un fresco album solista, ed era ora che ne facesse uno. Un album frizzante e realizzato con gli echi dello stoner e con un rock tonico, classico. John Garcia è magnifico, è il re di un regno sonoro che sa di chitarra elettrica e vibrazioni. I riff sono esemplari, snelli ed accattivanti. Esempi cristallini di un rock che sembra non avere un tempo preciso. Dai flussi di riff contaminati dal blues (“My Mind” e “Rolling Stoned”) a quelli plasmati con un rock ampio e concreto (“Flower” oppure “Argleben”) e dalla presa immediata; il pedigree di John, cioè l’ascendenza dai lavori con i Kyuss, è presente (“5000 Miles”), ma non pressante. Più di ogni altra cosa colpiscono alcune canzoni atipiche, come “Confusion” che ricorda i migliori Royal Trux, oppure la delicata perché acustica “Her Bullets Energy”, incisa con Robby Krieger, il chitarrista dei Doors. John Garcia esibisce tre quarti d’ora di sano rock e vere canzoni, fatte con inizio, uno sviluppo, ritornelli e una fine, uno schema che oggi pochi sembrano capaci di realizzare e pochissimi in grado di creare con melodie che sappiano fare presa, anche se fossero semplici. “John Garcia” è un album di puro di piacere, scorre con quella mirabile concretezza e impatto melodico che fu alla base delle glorie dei Kyuss. In questo John si aggancia con estro al suo passato, pur dimostrandosi un rocker vero. Solo sano e vero rock, cantato poi con una voce che appare leggermente sforzata, forse sofferente sui toni alti? Sarà un’impressione errata, tuttavia niente viene perduto nelle maglie di questi brani arse da riff scottanti, arroventati, decisi e di carattere. Qualcuno dal sapore ‘invecchiato’ e tuttavia occorre l’abilità anche nel sapere proporre modelli tradizionali. John Garcia è ancora un maestro.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10