(Nuclear Blast) La band ha un suo tocco. La capacità di inserire giusti assoli, ritmiche ben articolate, un cantato energico. Insomma la band c’è. Ciò che dei Generation KIll poco mi entusiasma è quella vagonata di influenze che sorregge questo groove thrash metal. Tra Pantera, Testament, Metallica, Rob Dukes, vocalist attuale degli Exodus, e soci (Jason Trenczer, ex Mutilation, Jim DeMaria, ex Merauder, e Jason Velez, questi ultimi due sono appena entrati in formazione) producono si un lavoro piacevole, dalle songs di un certo impatto, ma allo stesso tempo la cadenza sonora ha quel tipico ‘già sentito’ che le pervade. Le derivazioni hardcore, qualche brano di una certa fantasia, la circense “Carny Love”, o di impatto alla fine non è che restituiscano all’ascoltatore una prova indimenticabile. Circa 40’ passati tra thrash vecchio e nuovo. Sono 40’, ripeto, piacevoli, ma il flusso sonoro non ha, come si dice in questi casi, longevità. Tipico album, “We’re All Gonna Die”, che appena svanisce il suo effetto estasiante sui neuroni del thrasher medio, ecco che l’oblio se lo tira dietro e di conseguenza la prossima volta, la prossima dose di thrash dell’ascoltatore tipico del genere, ecco che passerà attraverso le dosi letali dei classici. Credo che questa sia il nocciolo del discorso. Moriremo tutti, di thrash metal, ma non per mano dei Generation Kill…
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10