(Autoproduzione/Futurebeat Music Ltd) L’ascolto di un lavoro come “Ghosts” sembra essere agevole per via della fruibilità espressa dalle canzoni dei Generation.On.Dope. Nonostante l’intro “J’Accuse” abbia un tono placido, ma parole taglienti e in stile punk, “Caro padre mi senti/Mentre te ne stai fiero e in alto/Noi non abbiamo futuro” e di fatti l’attacco di “The Jackals” rivela un cantato con cori a risposta di tipo hardcore, mentre il tessuto del pezzo riprende il punk più energico ma non estremo. Il sound è aggressivo ma non fuori controllo e la canzone diventa, per l’ascoltatore, subito propria. Troppo morbida “Exit Strategy”, troppo americana, più personalità invece la possidede “(I Called You) Misery”. Inizio pacato, atmosfere semi-blues e torbide, un assolo che cade a puntino e un clima vagamente dark rock. Alcuni dei brani più punkeggianti sono “The Statement”, “Take Two”, con attitudine simile all’iniziale “The Jackals”, “Am I the Sun?”, dove però i ritornelli sono più ragionati e di tipo pop e rock insieme. La canzone è un buon esempio di dinamica tra i generi. “Ghosts” ha una trama più ruvida, un sound decisamente più compatto e meno rock o punk ma nettamente più vicino al metal. La canzone ha anche la versione reprise, ovvero un momento dominato dalle chitarre senza distorsioni e voce. Una specie di ballad o comunque un pezzo lento che possiede la sua dose di sentimento. Graziosa la cover dei Cure di “Burn”, era nella colonna sonora del film “Il Corvo”. “The Longest Day” è un altro pezzo più personale e fantasioso rispetto al resto: andatura iniziale in stile vaudeville, successivamente un attacco più rock (e di marca britannica dei giorni nostri) e un clima generale meno serioso. L’album è chiuso da “Plan B”, una canzone che sembra la perfetta coesione tra l’essenza punk e rock e con le flebili ma precise punte di metal. Sembra tra le cose migliori espresse dal songwriting in questo “Ghosts”, il quale presenta un gruppetto di brani dei quali facilmente ci si lega a loro; qualche canzone convince di meno eppure i G.O.D. in più occasioni dimostrano di volercela mettere tutta per creare qualcosa di diverso e che non ripeta schemi abituali. Insomma, tra cose riuscite e coraggio “Ghosts” merita qualche lode.
(Alberto Vitale) Voto 7/10