(Prime Collective) In tutta onestà, non sono un amante della scena metalcore. Nonostante ci siano alcune bands davvero valide, questo genere musicale non ha mai catturato la mia attenzione, almeno fino ad ora che mi trovo ad ascoltare “Anecdotes Of Science & Soul”, album di debutto dei Danesi Ghost Iris. La loro formula mescola metalcore, djent e prog, ottenendo brani melodici, potentissimi e dall’elevato spessore tecnico. Il riffing è contorto e pesantissimo, con accordature ribassate in stile Meshuggah, con frequenti cambi di tempo che, anziché spezzettarne il ritmo, rendono i brani dannatamente dinamici. Le parti melodiche sono ben costruite, e si inseriscono molto bene nella pesantezza di fondo, creando un ottimo contrasto. Le vocals passano da un growling rabbioso ad altre estremamente melodiche ed acute, forse fin troppo, risultando a mio avviso stucchevoli, ma questa è la caratteristica principale che contribuisce a rendermi indigesto il metalcore. I brani sono, comunque ben costruiti, e sono convinto che se si trattasse di un album strumentale, “Anecdotes Of Science & Soul” sarebbe un capolavoro. Peccato solo per la voce. Ma questo è un gusto personale, e questo lavoro farà impazzire gli amanti del progressive metalcore.
(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10