(autoproduzione / Burning Shed) Nel 2018 arriva in redazione l’album “Sunrise Markets”, QUI recensito, che ha mostrato lo spessore artistico e creativo del chitarrista Gianluca D’Alessio. La sua chitarra, oltre che a lavori solisti, si è prestata alla musica di diverse orchestre nonché di artisti come Red Canzian, Franco Califano e Simone Cristicchi, Coolio, Lollipop e molti altri. Tra l’altro in redazione lo scarso anno è arrivato anche il metodo “Power and Beyond – Il Power Trio E Le Sue Contaminazioni”, QUI descritto, redatto da D’Alessio che è anche insegnante, con Fabio Crespiatico e Luca Fareri. “Oceans Of Time” è composto da sei pezzi per 20′ totali di durata e per l’occasione rispetto al precedente lavoro, solo cinque sono strumentali. Solo “Eternal Curse” presenta un cantato e da parte di Roberto Tiranti (Labyrinth). Rispetto al precedente e ottimo album, questo EP è un passo in avanti per D’Alessio perché presenta un’omogeneità di stile creata attraverso atmosfere e linee melodiche create ovviamente dalle chitarre ma anche da elementi differenti. Tastiere, il violino, la tromba, flicorno o il sassofono tenore. Dunque D’Alessio allarga l’orizzonte artistico e si manifesta musicista a tutto tondo. Autore dei pezzi, all’occorrenza tastierista, esecutore dei riff e artigiano misurato e attento negli assoli, affiancato da musicisti che si occupano del resto. Tra questi sono presenti anche il batterista Luca Fareri e il bassista Fabio Crespiatico del metodo musicale di cui sopra. “Oceans Of Time” ha un ché di progressive. Le melodie si evolvono lungo il corso dei brani e li rendono avvincenti in certi casi. “Blood Along The Danube” per esempio conferma questo concetto, anche per via di un climax che cresce durante il suo corso. La chitarra non è la principessa di questa corte sonora. La vera principessa è la creatività dell’autore. Di certo D’Alessio ha puntato sun un linguaggio sonoro dilatato e al contempo colmo di sfumature che riescano a dare sia le preziose atmosfere che le progressioni melodiche quanto ritmiche, tali da intrecciarsi e creare un insieme scorrevole, piacevole e fruibile. Solo 20’ ma scorrono in maniera intensa i sei pezzi che sono rivolti al romanzo “Dracula” di Bram Stoker. Il tratto d’unione tra la musica e il suo concetto ispiratore a suo modo volge verso un immaginario romantico.
(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10