(autoproduzione) Gianni Bianconi aveva il desiderio di mettere in musica l’”Inferno” di Dante Alighieri e così il chitarrista acustico ed elettrico, si è infine cimentato nell’impresa di esaudire il suddetto desiderio. Ha composto e suonato, nonché cantato, anzi ha soprattutto narrato e recitato, gli otto pezzi di “Inferno Piùccheperfetto”. Bianconi è affiancato da una batteria e un basso nonché da qualche strumento tradizionale, come la ghironda, chitarra classica, mandola irlandese e per tanto il suo suonare è propriamente rock, pur finendo in scenari che potremmo definire folk o semplicemente acustici. Si avverte una sintonia con certe sonorità degli anni ’60-’70 quando ancora era possibile udire sovrapposizioni proprio tra acustico ed elettrico. Il suo suonare è ascrivibile a quella di un’opera musicale recitata con momenti musicali anche brillanti che spesso superano questo schema. La storia ha dunque il suo peso e centralità, la musica è contorno o sostegno e in più momenti diventa sottolineatura e trasformazione dell’insieme recitato. Non manca l’orecchiabilità in diverse composizioni, nonostante “Inferno Piùccheperfetto” sia un lavoro direttamente fruibile con i suoi angoli immediati, è comunque anche una ricerca musicale, un andare tra parole e musica per costruire un contesto coerente che va approfondito. Bianconi ricerca un significato supremo, attraverso la sintesi di questi pezzi che renda onore all’opera del Sommo.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10