(Eisenwald) A circa un anno di distanza dal suo predecessore ecco arrivare il nuovo album del gruppo blackster canadese. Le coordinate sonore non sono minimamente cambiate… per fortuna! Black metal straziato dalla sofferenza e dalla malinconia, in cui il cantato francese, seppur difficilmente percepibile a causa del growl, dona un carattere atipico alle composizioni. Una sorta di disegno è percepibile tra le righe, se si comincia a viaggiare tra le varie tappe della discografia dei Givre, quasi che il combo voglia a tutti i costi mostrare le varie sfaccettature della sofferenza umana. Un disco lento nell’incedere quanto aggressivo nei suoni e nella pesantezza delle atmosfere. Otto tracce lente, come le atmosfere espresse impongono, per un disco dai contenuti forti, che grida la sofferenza come pochi altri lavori. Solo per chi ama soffrire…
(Enrico MEDOACUS) Voto: 8,5/10