(Grimoire Records) Forse mai come nel 2021 è difficile definire i canoni della musica contemporanea. Probabilmente, l’intento di strabiliare e di fare qualcosa che non suonasse “già sentito” ha scatenato la creatività di una moltitudine di gruppi, con risultati talmente diversi tra di loro che ad oggi è appunto impossibile dire che ci sia un genere di musica. Allora si cerca di andare più nel riflessivo e concentrarsi su quella distinzione tra rumore e musica, confine che davvero è molto molto sottile. A maggior ragione questo vale per quei gruppi come i Gloop. Dediti ad un genere che per definizione mischia musica e rumore. Il trio americano parla di “weirdo noise music”, inquadrando piuttosto bene la propria proposta musicale. La musica dei Gloop è a tratti confusa, destrutturata, completamente fascinata dalla volontà di scoprire nuovi livelli di “anti musica”, dove la melodia fa spazio a suoni a tratti sgraziati, ma che mai danno l’idea di essere messi lì per caso. 12 tracce dalle linee sonore e vocali particolari e moderne, ma allo stesso tempo piuttosto ragionate nel loro incedere schizofrenico. L’idea che si respira ascoltando il lavoro è quella di trovarsi di fronte ad un posato delirio sonoro, dove la tendenza a deviare dagli standard musicali è sempre ben controbilanciata dalla voglia di incuriosire l’ascoltatore con idee sonore interessanti e ‘controllate’ in strutture musicali tutto sommato anche semplici, viste le premesse…
(Enrico MEDOACUS) Voto: 7/10