(Iron Bonehead) Black metal persistente, rovente, letale. Ma anche mistico, intenso, magico. Il mini LP 12” degli americani Gnosis Of The Witch è una rivelazione, una condanna, un rituale. Sono un duo, esistono dall’anno scorso e questo è il loro secondo EP. Sanno mescolare genialità scandinava, malvagità americana e deviazione internazionale. Dopo l’angosciante intro “Ek Bjóða Inn”, il lato A esalta l’oscurità con la fantastica “Ormar Eitr”, un inno al male, consacrazione all’immondo, perversione, violenza, furia cieca. Un arpeggio meraviglioso e prolungato rilassa paurosamente ma non offre alcun piacevole presagio: la brutalità travolgente arriva infatti con un riffing crudele, screams soffocanti ed una evoluzione del pezzo garantita da una ispirazione all’efficenza della scuola death americana. Il lato B è immediatamente lacerazione delle carni grazie a “Svartr Úlfar Blóð”, una traccia oscura ma estremamente violenta, cadenzata da blast beats che si alternano a ritmiche più cadenzate ma con un livello di crudeltà impensabile; La traccia successivamente cambia i connotati e diventa più lenta, più pesante, più infernale. Sfiora concetti doom, mantiene una melodia decadente, arriva ad assaggiare il black ambient e non offre alcuna pausa alla dilaniante performance del vocalist. “Dauðiþursar Seiðr” continua questa superba dimostrazione di come mettere in musica il male e l’odio, arrivando ad idee costruite su arpeggi morbosi, richiami alla scuola Burzum… ma sempre con linee vocali impossibili che ricordano progetti come Xasthur. Geniale la costruzione melodica integrata nel riffing intenso, nel drumming che incrocia black, death e tribale. Poco meno di venti minuti per una completa dannazione dell’anima, una assoluta immersione nel nero più impenetrabile. Venti minuti di morte, odio, perversione ed assoluta decadenza.
(Luca Zakk) Voto: 8/10