(Season of Mist Underground Activists) Al terzo album e dopo sei anni! Un tempo lunghissimo che sembra però non avere avuto ripercussioni su i Goat Torment. Nati nel 2008 e partiti con intenzioni nichiliste e distruttive a livello di sound, il loro blackened death metal si è evoluto e nonostante ciò ha sempre decimato chiunque. La band nata nelle fiandre sembra a proprio agio in queste sonorità oscure quanto dure e possenti. Chitarre voluminose, protese a produrre riff morbosi vagamente alla Morbid Angel in certi casi, ma Marduk e Suffocation sembrano essere comunque nei paraggi. La base ritmica è un carro armato in piena battaglia. Aspetti affatto trascurabili visto che oggi i Goat Torment sono Kwel, ormai unico membro fondatore che si arrampica al microfono, oltre a suonare basso e chitarre, per minacciare il mondo intero, mentre al suo fianco dal secondo album c’è Torturer, batterista ed ex Belphegor e addirittura Bethlehem. “Forked Tongues” è una nera espressione di musica estrema, con momenti violenti, altri concepiti con un impatto sbalorditivo. La doppia cassa che rappresenta un leitmotiv, le chitarre che gorgogliano riff a profusione e la musica che pian piano diventa un ribollire di cose che amalgamano sia il death metal quanto il black metal.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10