(Time To Kill Records) Possenti come il tuono i Godwatt che dunque scatenano la propria forza con il settimo album in studio intitolato “Vol. III”, un’opera maestosa forgiata con hard & heavy, stoner e doom metal. Il muro sonoro dei tre frosinati è granitico quanto maestosamente poetico. “Signora Morte” apre l’album con uno stoner eseguito in maniera svelta e potente. Il trio nel finale del pezzo scatena una melodia crescente che ricalca gli scenari maestosi ed epici di Ennio Morricone. “Sepolta” è una degna espressione doom metal infarcita di un testo mesto e terribile, ma l’austera e possente forza dei Godwatt rende il ritornello «ormai tu sei, ormai tu sei, ormai tu sei sepolta» spensieratamente canticchiabile! “Croce” tra i pezzi più pesanti e con un riffing duro quanto oscuro, tetro, sulla stessa forma anche la seguente canzone “Delirio” dall’aspetto settantiano. Segue “Oscura” che con le due precedenti forma il blocco più monolitico e mastodontico con un lato doom probabilmente più pronunciato che ovunque nell’album. “Non Ritornerai” vede i Godwatt ritornare su andature più snelle e comunque ossute. “Lamenti” chiude “Vol. III” con stile lirico funereo e il fragore tuonante della band che sigilla un doppio passo di marcia coinvolgente. L’album è creato con ritmiche ponderate ma tanto marcate che scandiscono le avanzate di chitarre pervase da melodie che si estendono, salgono ad elevano cattedrali sonore maestose e attorno alle quali si diffonde l’ombra di un basso smaltato. L’identità stilistica della band è semplice quanto ampiamente definita, marcata e squisitamente funerea.
(Alberto Vitale) Voto: 8.5/10