(Noble Demon) Secondo album per gli svizzeri Gomorra. Suonate in modo sapiente, le 11 canzoni scivolano piacevolmente, sono pochi infatti i momenti in cui l’ispirazione e la direzione di fondo della band perde effetto. Sono brani molto vivaci, veloci e melodici. Il disco è ben suonato, la registrazione è ottima e il sound in generale è potente e compatto. I ragazzi sono dei nostalgici appassionati del metal classico, quello dei bei tempi che furono. Si mantengono infatti accortamente in equilibrio su un metal classico che ogni tanto fa incursioni nel thrash e nell’epic/power lasciando pochissimo spazio alle influenze moderne. Molto gradevole è la presenza quasi costante di una delle due chitarre – una delle due è di Damir Eskic dei Destruction – che, mentre l’altra porta la ritmica, produce melodie, brevi assoli o piccoli accorgimenti melodici durante le varie strofe. Il basso e la batteria sono precisi, presenti e massicci nello svolgere alla perfezione il loro lavoro. Ottimi gli intervalli strumentali, soprattutto delle due chitarre ma anche quando tutti e quattro gli strumentisti si muovono su stacchi o passaggi all’unisono. Non apprezzo molto invece il doppiaggio troppo frequente della voce in ottava alta da parte di Jonas Ambühl. Anziché essere una sottolineatura occasionale diventa quasi la regola, si ripete troppo spesso, toglie spazio alla voce base, che dovrebbe essere la principale. Rende anche demerito al cantante, che invece ha un timbro carismatico. Tuttavia a mio parere, passando troppo repentinamente, e a volte sovrapponendo, le parti più roche e gravi e quelle iperacute, rischia di non definire una propria coerenza timbrica e vocale, una sua personale tessitura specifica, come se non esplorasse la sua vocalità più essenziale. Indirettamente questo cade a discapito anche della band. Tra i singoli apripista “Stand United” con Laura Guldemond di Burning Witches. Molto bella e ben fatta la copertina a opera di Gyula Havancsak. I Gomorra meritano il giusto seguito, in questo secondo disco si percepiscono la sincerità e la passione, ma anche l’impegno e la perizia tecnica con cui portano avanti il progetto. È una band che desta curiosità e attenzione.
(Vito Lupo) Voto: 8/10