(Osmose Productions) Dagli anni ’90 a oggi Christophe Chatelet promulga il verbo del black metal senza stravolgerlo nei suoi significati e tenendosi fedele ai suoi principi. Pur tuttavia con “For Those Who Stay” i Gorgon vedono un suonare più pulito, meno raw ma sempre con quell’impronta di classicità, con una produzione attenta, distorsioni ben calibrate, un cantato che anche nel mixaggio ha visto un’attenta posizione nei livelli dei volumi. Drumming serrato con cambi di passo frequenti e anche per via del fatto che la batteria segue gli intrecci del riffing che muta nel tempo. “For Those Who Stay” è furioso quanto mutevole nella sua forma e furia. Pronuncia melodie inquietanti e maestose, oscure quanto solenni. Questo nuovo album dei Gorgon è una maestria compositiva in fatto di materia melodica perché offre qualche sfumatura blackened, pur risultando dirompente, con i suoi momenti possenti che in quaranta minuti circa fissano diversi punti importanti. Già l’opener e title track è una nobile, altisonante e avvolgente opera che si svolge soprattutto in mid tempo. Un ottimo viatico verso le profondità di un album che glorifica il black metal attraverso inni che creano atmosfere, oppure telluriche litanie che gelano le coscienze. “For Those Who Stay” è parte di una trilogia iniziata con “The Veil Of Darkness ” nel 2019 e “Traditio Satanae” nel 2021 e si completa dal punto di vista testuale, affrontando il concetto dei sette sigilli dell’Apocalisse, della stessa Bestia dalle sette teste. Tutto ciò proprio nel settimo album dei Gorgon.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10