(Osmose Productions) Dei Gorgon si parla spesso come la prima band black metal in Francia, tra l’altro poi nata nel sud della nazione e cioè dalle parti di Antibes. Anima mediterranea presa dalle ombre, dal gelo che ispira il genere. Una band che negli anni si è pian piano evoluta dalle iniziali registrazioni amatoriali fino a una serie di album, quattro in tutto. Solo quest’anno Christophe Chatelet, ormai unico elemento rimasto e responsabili del canto e di tutti gli strumenti, ad eccezione della batteria suonata da un sessionman, ha messo a segno il quinto album nella storia dei Gorgon. Il black metal si presenta decisamente raw nel songwriting ed è influenzato dal crust. L’atteggiamento di “The Veil of Darkness” è la prosecuzione di un discorso underground che sopravvive da anni. Gorgon negli anni approda in diverse compilation underground sparse per il mondo e la band, quando era tale, si è anche esibita in concerti insieme a nomi rispettabili del genere. I nostri Opera IX, ad esempio, e proprio una ex della band italiana, Cadaveria, fa capolino per l’occasione nella canzone “Posthumous Bewitchment”; come ospite anche Rose Hreidmarr di Glaciation ed ex Anorexia Nervosa e The CNK. Canzoni ruvide, al vetriolo, lanciate, veloci, torride. Un album feroce pronto a mischiare la sfrontatezza dei Motörhead con la confusione degli Impaled Nazarene, ma non si prendano questi nomi come concrete fonti di ispirazione. Chatelet ci mette davvero del suo dopo almeno otto anni di silenzio.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10