(Invictus Productions / Dark Descent) Il marcescente death metal dei Grave Infestation gode di una discreta salute ed è influenzato dalla scuola statunitense, soprattutto dal versante Autopsy e Repulsion, e da quella scuola svedese dei primordi. Si odono tra le canzoni dei canadesi, come “Living Inhumation”, sprazzi sonori del death metal esposto dai Grave. “Carnage Gathers” è dunque old style calibrato con tanta oscurità che avvolge i pezzi, attraverso parti veloci che si alternano a quelle lente. Alcuni cambi di passo però risultano ruvidi, non propriamente limati, ed è un aspetto che contribuisce al clima old style quanto a porre la band come visceralmente underground. Un altro fatto che gioca in questo senso è la voce tenebrosa e roca di GC con quel sottile reverbero che la sostiene. “Carnage Gathers” è il secondo album in sette anni per i Grave Infestation, non è lucidato, però i musicisti canadesi in esso si lanciano con foga, senza ritegno e alcuna remora. Risultano dunque sporchi e combinano elementi death metal con assonanze di tipo thrash metal, soprattutto quando arrivano momenti cadenzati. Al di là delle imperfezioni è comunque accattivante questo suonare a briglia sciolte, da cui emergono gli assoli lancinanti e sinistri delle chitarre. Molti fattori dunque contribuiscono a questo death metal che può essere tombale e decadente, oppure sfrenato e irruento.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10