(Nathurmacht Prod.) Mi sono imbattuto in questo album per caso sfogliando il catalogo Nathurmacht Prod., etichetta che difficilmente delude le aspettative di chi è alla ricerca di nuove band nell’underground black metal e derivati. Ad attirare la mia attenzione questa volta sono stati i Grima, duo di origini siberiane che attingendo a piene mani dal black metal più atmosferico di matrice scandinava, lo contamina con influenze della scena cascadian di derivazione americana ed alcuni spunti più squisitamente folkish. La coppia di musicisti, al traguardo del secondo album, pare abbia raggiunto il perfetto equilibrio tra tutte le sue componenti. In questo “Tales of the Enchanted Woods” i due musicisti ci propongono otto tracce (di cui tre strumentali) che, come il filo di Arianna, ci guidano tra i boschi delle loro inospitali terre facendoci percepire, attraverso la musica, la maestosità della natura che li circonda ma anche la sua intrinseca fragilità. Se dal punto di vista dei testi la tematica dominante è certamente la descrizione della natura nella sua accezione più annichilente nei confronti del genere umano, da quello musicale ci troviamo di fronte ad un percorso che vale decisamente la pena di intraprendere. Un viaggio durante il quale si passa da sfuriate black metal con classico blast beat e riff al fulmicotone, dove comunque la melodia non è mai sottovalutata, a stacchi atmosferici nei quali tastiera e chitarre acustiche (ed in alcuni sporadici casi anche fisarmonica) sono abilmente usate come strumento per dipingere un quadro dalle tinte tanto sfuocate, quanto affascianti che contribuiscono in maniera determinante ad immergere l’ascoltatore nel mood del disco. Dopo la buona intro “The Sentry Peak” i nostri mettono subito in chiaro di che pasta sono fatti con “The Moon and Its Shadows” dove la componente black metal è brillantemente bilanciata da stacchi acustici di indubbio gusto. Con la successiva “Ritual” i nostri ci consegnano invece il brano che, a mio giudizio, rappresenta in pieno i Grima del 2017 e che meglio incarna le diverse nature ed influenze che convivono in questa band. Al di là della descrizione dei singoli brani la componente che risulta vincente nella proposta dei siberiani è sicuramente l’atmosfera generale che riescono a creare. Registrazione e mix rendono pienamente giustizia all’idea che i Grima avevano in mente anche se purtroppo è da segnalare l’utilizzo della batteria campionata che, seppur ben programmata, in qualche modo compromette sempre la naturalità del risultato finale. I 45 minuti che compongono questo “Tales of the Enchanted Woods” scorrono veloci e invogliano l’ascoltatore a premere di nuovo play dopo i primi passaggi per apprezzare tutte le sfumature che lo compongono. Prestazione dei nostri quindi assolutamente promossa con l’unico consiglio di cercare un batterista che riesca a donare maggior freschezza e genuinità anche sotto l’aspetto ritmico. Per concludere non posso che consigliare a tutti gli amanti del black metal dalle tinte più atmosferiche di dare almeno una chance a questi ragazzi, non ve ne pentirete.
(Davide Galli) Voto: 8/10