(Cave Canem D.I.Y.) I Guerrra erano stati trattati su queste pagine nel lontano 2012 per via di “Lampo” e oggi vi ritornano per “Soprusi”, ma a causa di un inspiegabile ma di certo colpevole ritardo di chi scrive. L’album è rimasto erroneamente indietro probabilmente a causa di un errore di catalogazione della data nell’agenda. “Soprusi” è una pura esercitazione matematica del suono da parte del duo umbro, cioè Marco Montella alla chitarra e Giulio Marconi alla batteria, che inforca il jazz come radice del tutto e divagazioni in stile mathcore. Per quanto i Guerrra siano schizofrenici e folli, anarchici e destrutturati, il loro suonare è appunto una matematica sequenza di suoni che si srotola attraverso percorsi nervosi, intricati o semplicemente eccentrici oppure cervellotici. La normalità nella musica dei Guerrra non esiste e chissà in quanti se ne sono accorti, visto che tra lo scorso settembre e fino a dicembre 2016, la band è in giro per promuovere l’album. L’insieme sonoro dei Guerrra supera ogni livello di immaginazione e perfino la cacofonia psichdelica di “Alan Turing” sembra il prodotto di una mente dell’altro mondo. Adorabile “La Scimmia”, forse il brano più fruibile, perché la melodia qui è molto più sviluppata rispetto al livello medio dell’album. Mentre “Mark Stirner” serpeggia con angoscia crescente e chitarra e batteria viaggiano come binari, separati ma paralleli e in un percorso comune. L’album in un certo senso è un concept o comunque vede un tema unico, cioè quello di otto personaggi storici, appunto vittime di soprusi e sconfitte nella loro vita, che danno il loro nome ai pezzi tutti rigorosamente strumentali. Ascoltateli QUI.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10