(Debemur Morti Prod./Audioglobe) L’ultima volta che il duo francese Haemoth diede notizia di se è stato nel 2005 con un mini dal titolo “Kontamination”. Successivamente le tenebre li hanno inghiottiti, ma adesso è giunto il momento di risputarli fuori. Forse nemmeno l’inferno dell’oblio ha intenzione di covare in grembo questo grumo di odio, satanismo e maledizione. “In Nomine Odium” è un estremo raw black metal, racchiuso in sette pezzi corrosivi, sfrenati e apocalittici. Haemoth, voce, chitarra e basso, e Syth, batteria, costruiscono un sound distruttivo e potente, ma dai contorni poco definiti, ovvero grezzi e caotici come un true black metal richiede. Non occorrerebbe nemmeno segnalare qualche brano, vista la granitica in particolare, ma una breve citazione per “Son of the Black Light”, la quale ha un certo fascino, e la funerea “…and Then Came the Deceased”, è possibile spenderla visto che sono i due brani sensibilmente più lunghi. Rispettivamente 8′ e oltre e quasi 10′. I sette figli maledetti dell’odio scorrono con devastante fluidità e avvicinarsi ai loro lamenti è doveroso, per chi è votato al culto!
(Alberto Vitale) voto: 7/10