(Pure Steel/Audioglobe) Gli Halloween non incontrano il mio favore, devo dirlo in massima onestà e l’ho già espresso chiaramente QUI. Non mi convincono né il loro sound né il loro songrwiting: possono riconoscergli una sorta di ‘interesse storico’ ma l’attenzione della Pure Steel nei loro confronti mi sembra spropositata. “No one gets out” è il loro secondo album, originariamente edito nel 1991, oggi riproposto in cd e in lp (500 le copie disponibili di quest’ultimo); con questa uscita la Pure Steel ha dunque completato la riedizione dei loro dischi precedenti al 2000 e ha già pronta quella di “Horror Fire” (2006). Che dire? Anche stavolta non vedo capolavori in scaletta, ma almeno la produzione è accettabile (per un prodotto di heavy metal classico underground, si intende…). Mentre la titletrack offre uno speed sanguigno, mentre “Crawl to the Altar” sembra ispirarsi a un doom antico. Con “The Death of Love” la band tenta una power ballad che non riesce neanche tanto male; “Sanity in Danger” è un’altra lunga tirata horror/doom, con una estesa intro con voci parlate francamente inquietanti. La traccia autotitolata è probabilmente la più ispirata dell’intero lotto nel suo incedere incalzante, vagamente NWOBHM; “Detroit Rock City”, come suggerisce il nome, presenta un approccio più hard rock, ma comunque con chitarre pesanti e suoni poco adeguati. Alla fine, “No one gets out” non è certo un disastro, ma neanche uno di quei dischi che correrei ad acquistare; nell’underground più di nicchia esiste sicuramente di meglio.
(Renato de Filippis) Voto: 6,5/10