(BP12) Hans Van Even è un simpatico chitarrista belga classe 1969 che, dopo infinite collaborazioni ed esperienze, ha deciso di pubblicare un cd solista. Meglio tardi che mai, direi, data la classe chiaramente mostrata in questo “Stardust Requiem”, che attraversa parecchi generi ma ha comunque molto da offrire anche ai metallari. D’altronde, con ben 19 pezzi in scaletta, che permettono al cd di totalizzare ben 77 minuti di musica (!), la varietà non può mancare… La titletrack, che si svolge come un lungo ‘duello’ fra Van Even e Tony MacAlpine, il quale dal canto suo imbraccia una chitarra a nove corde, ha tendenze progressive abbastanza accentuate (personalmente ho avvertito qualche vicinanza con un altro guitar hero belga, Dushan Petrossi); da buon metallaro la apprezzo più di “N-Land”, con le sue movenze fra il reggae e la bossa nova. Non poteva ovviamente mancare un pezzo come “Flight of the Bumble Bee”, re-interpretato da Van Even con gusto orchestrale e quasi cinematografico; e infatti vi partecipa il compositore italofrancese di soundtrack Marc Dell’Anese. “The fifth Gate” mi sembra un brano spettacolare, capace di mescolare sensazioni fusion ad altre space; “Walking in the Air” si indirizza invece verso lidi new age frequentati, non molti anni fa, dal sempreverde Mike Oldfield. Aggressiva “Tribal”, mentre “Glassy Sky” offre sonorità jazzate complesse ma rilassanti. In “Hans’ Blues” sono coinvolti addirittura otto chitarristi diversi, mentre “From the Stars” ricrea atmosfere che vanno dal Medio Oriente (qualcosa mi ha ricordato le musiche di Hans Zimmer e Lisa Gerrard per “Gladiator”) all’Asia Centrale. Dopo la dolce “Song for Ewena”, ornata da vagiti e risate di una neonata, la conclusiva “Farewell” è una pacata escursione acustica divisa in tre parti. “Stardust Requiem” è un disco completo e accattivante, che permette di conoscere un talento dalle sei corde che, più che sorprendere, vuole coinvolgere.
(René Urkus) Voto: 8/10